venerdì 17 agosto 2012

Il confort design



«La gente che vuol cambiare non è mai felice.» 


Cosi Leslie Poles Hartley si pronuncia sul tema del cambiamento, io però non sono d'accordo almeno per un certo punto di vista. Tralasciando cause ed effetti legati alla psicosi, all'analisi, alle domande e alle teorie, cambiare alle volte è la ricetta giusta. Se cambiare se stessi non è poi così facile, per intraprendere questo percorso di metamorfosi, si può cominciare modificando e rinnovando quello che ci circonda e di più familiare abbiamo: la casa.
Un tocco di colore, un pizzico di snob, un maquillage studiato, bastano per cambiare volto alla propria vita. Un tessuto, un riposizionamento e magari qualche acquisto sono un vero toccasana per un rinnovamento, almeno per gli occhi. Tanti sono i siti specializzati, tante le occasioni che ormai ti si gettano tra le braccia e innumerevoli anche i flop. Dogmi proibitivi non esistono, basta solo (un parolone) dosare il tutto ed avere pazienza se l'intervento di un vero esperto pare superfluo. Ricercare i pezzi giusti è una vera impresa stuzzicante e mano al portafogli è anche complicata, ma di design o pseudo tale molteplici e variopinti sono gli esemplari: dai grandi magazzini, alle catene internazionali, dai negozietti del centro storico ai bazar etnici nessuno davvero rimane a bocca asciutta. 
Quello che posso dirvi, per mia modestissima esperienza nel campo dell'arredamento, è tener conto per prima cosa delle proprie esigenze, degli spazi e naturalmente del budget. Liberare tutto e partire da uno spazio vuoto aiuta a riorganizzare le idee e a capire come orientarsi nel nuovo ambiente. Partire col dare una rinfrescata alle pareti è in genere fondamentale e per una volta le mezze misure sono ottime: non un mix di colori improbabili e troppo accesi mixati tra loro come del resto colorini tristi, spenti e ospedalieri. Un buon compromesso è verniciare una sola parete, magari non quella con finestra o porta (poi lì dipende dalla morfologia della stanza) in modo da trovare la guida e la protagonista della stanza. Coordinare è un'ottima carta vincente e sicuramente non accavallare stili, pezzi e tendenze diverse anche se un sapiente mix conferisce al tutto un'aria più vivibile e meno strucchevole. Dopo le pareti il gioco vien da sè, non è tanto incastrare o spostare, quanto immaginare un nuovo spazio totalmente diverso e confortevole. Riviste e siti specializzati aiutano senza dubbio, però quello "zing", quel tocco personale evita sicuramente di ritrovarsi con risultati esterofili o troppo artefatti. Il design troppo... design mi sembra a volte troppo eccessivo e impossibile da vivere in una vita caotica e metropolitana, sempre se non si hanno servitù, o ci si dorme e basta, perchè mi fanno un po' ridere certe case con cucine immense iper-tecnologiche con banconi i doppi forni e led sparsi un po' a caso mai usati e lasciati così in esposizione.
 Abitare vuol dire vivere, sporcare, pulire e risporcare. Vuol dire anche modificare, e se rinnovare se stessi non basta, guardatevi intorno punti di partenza ce ne sono sempre, una bella mano di bianco, una spolverata e un sorriso e se esiste lo shopping terapeutico perchè non la design terapia!?

Scritto da Nicola

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